Alzi la mano chi conosce le cicerchie

Ho visto solo due volte nella mia vita lo spettacolo notturno delle lucciole: una è stata a Vinales, sull’isola di Cuba e l’altra, più facilmente raggiungibile, a Cuma, frazione di Pozzuoli, in provincia di Napoli, la più antica colonia greca d’Italia. Mettere insieme quella che potrebbe essere un’impegnativa visita in un parco archeologico ad una scarpinata nella foresta, è stato molto divertente.

Dopo aver fatto visita all’acropoli e all’Antro della Sibilla, sì proprio quella di cui parla Virgilio nell’Eneide, mi sono cimentata nel tree-climbing che non è altro che l’arrampicata sugli alberi in tutta sicurezza. In realtà volevo prepararmi all’evenienza di una casa sugli alberi, quando finalmente ce l’avrò. Che dire? Più che uno sport è l’adorazione della natura stessa, vissuta con ogni muscolo. Esperienza indimenticabile. È stato qui, al calare della sera, che ho visto le lucciole volare, ma non era la stanchezza.

Archeologia, natura e anche gastronomia: grazie ai ragazzi de Il Volo di Dedalo, che hanno organizzato una cena nella foresta per provare i piatti tipici del posto, ho avuto modo di assaggiare la zuppa di cicerchie, il legume dei Campi Flegrei, con le fette di pane abbrustolito. Chi le conosceva già? Io ho ancora tanto da imparare e da mangiare.

Zuppa

(Photo Courtesy of Raffaele Diomede)

Lago D'Averno

(Photo Courtesy of get directly down)

3 Replies to “Alzi la mano chi conosce le cicerchie”

  1. Cade a lenticchia delle mie ultime considerazioni sulla vita sugl’alberi, sulle lucciole..sul free o tree climbing!!!!Magicamnete a tema! 😉

  2. mi ricordo di una gita a colfiorito dove un coltivatore di patate e legumi mi ha fatto provare le cicerchie raccontandomi dei loro poteri magici, nel senso che i suoi antenati ne davano da mangiare ai buoi che dovevano trainare pesi perche li caricavano di energie e che sua nonna la zuppa la faceva mangiare alle persone convalescenti per rimettersi presto in forze , devo dire che la zuppa mi e’ piaciuta molto e che ne ho portato dei sacchettini alle mie amiche raccontando l’aneddoto e’ proprio vero non si finisce mai di imparare

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