Cannazze al ragù di Calitri, elisir di giovinezza

L’Italia è sempre più un paese di pensionati, i giovani emigrano all’estero e quelli che rimangono vanno a vivere a Calitri, nell’Irpinia, secondo l’International Living, il quinto paese al mondo e il primo in Italia, dove gli ultra sessantenni, anche stranieri, vivono meglio e secondo Giuseppe Ungarettiun macigno morso dalla furia della sua nascita di fuoco“.

Un piatto di cannazze (ziti spezzati rigorosamente a mano) al ragù di pollo e pecorino grattugiato, capace di ringiovanire anche i più attempati, rappresenta l’identità di questo posto, presente in ogni banchetto della domenica e delle nozze – per trattenere i giovani in paese, si sono inventati il Festival dei Matrimoni, con mostra fotografica ed eventi musicali – un rito a cui non si può sfuggire.

Le cannazze sono una pietanza che risale al 700, quando il primo pastificio di Calitri, iniziò a produrle e da allora non ha mai smesso. Alla Locanda dell’Arco, nel centro storico, in una vecchia cantina di un palazzo nobiliare, dentro una suggestiva grotta, si possono gustare, direttamente preparate dalle mani di Tania e servite in un’enorme insalatiera, come si faceva un tempo: il bis, per chi ha ancora posto, è garantito.

Per i più curiosi, gli altri paesi dove i pensionati vivono meglio sono: Cuenca (Ecuador), San José (Costa Rica), Koh Samui (Thailandia), Vienna (Austria). Saranno pure posti più interessanti, ma vi sfido a trovarvi qualcosa di altrettanto gustoso come le cannazze al ragù.

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