Carteddate e Pupi, l’esplosivo Capodanno salentino

Da buona pugliese e salentina, non potevo non scrivere delle Carteddate di Capodanno, tradizionale ricetta di questi giorni, proposta anche dalle carissime Spizzicate Salentine, Daniela e Letizia, sul loro blog.

Si tratta di un dolce, a forma di rosa, al miele e arancia molto amato dalle mie parti, non c’è mamma che non lo prepari e non c’è goloso che possa resistergli. Il segreto è nella frittura aromatizzata con le bucce d’arancia e mandarino e successivamente nell’immersione nel miele caldo. Si racconta che anche il faraone egizio Ramses II ne fosse ghiotto e che immagini delle carteddate si trovino dipinte sulla sua tomba. Non è esagerato quindi dire che festeggiare un Capodanno mangiandole è degno di un re o, meglio, faraone.

Se vi trovate in Salento a Capodanno, da non perdere, oltre alle carteddate, sono i Pupi di Gallipoli. Nell’ultima notte dell’anno grossi pupazzi – vere e proprie statue, in realtà – in cartapesta, riempiti di “botti” e fuochi d’artificio, posti in diverse strade della città, vengono bruciati a mezzanotte per salutare il vecchio anno e dare il benvenuto a quello nuovo. Uno spettacolo per gli occhi, non tanto per le orecchie. Ad esplodere, dopo aver mangiato le carteddate, a mezzanotte, non sarete più i soli.

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